Siamo alfine arrivati al quarto grado di suddivisione toponomastica, rappresentato dalle 53 zone che, costituenti l’Agro Romano, equivalgono alla periferia del territorio comunale.
Le più lontane confinano con 29 comuni della provincia di Roma (più una città Stato): Albano Laziale, Anguillara Sabazia, Ardea, Campagnano di Roma, Castel Gandolfo, Castel San Pietro Romano, Ciampino, Città del Vaticano (SCV), Colonna, Fiumicino, Fonte Nuova, Formello, Frascati, Gallicano nel Lazio, Grottaferrata, Guidonia Montecelio, Marino, Mentana, Monte Porzio Catone, Monte Compatri, Monterotondo, Palestrina, Poli, Pomezia, Riano, Sacrofano, San Gregorio da Sassola, Tivoli, Trevignano Romano, Zagarolo.
Una sola zona confina invece con il Mar Tirreno: la zona di Castel Porziano.
Le zone rappresentano la classificazione topografica dello sterminato agro romano composto da ettari ed ettari di campagna, colline, pianure, acquitrini, fiumi, canali, torrenti, fossati, tenute agricole, casali e fattorie; i toponimi rinviano generalmente a tenute o casali degli antichi latifondi. Oggi l’urbanizzazione più o meno estesa ha fatto sì che più della metà delle zone, specialmente quelle che si trovano dentro il Grande Raccordo Anulare, abbiano un aspetto totalmente abitato (pensate, tanto per dirne una, alla zona Val Melaina) ma ce ne sono altre, data l’enorme estensione territoriale di Roma, ancora sperdute nei posti più impensati e lontani.
Da un punto di vista prettamente toponomastico, dal 1870 al 1951 lo sterminato e pressoché deserto Agro romano era totalmente privo di qualsivoglia censimento toponomastico, anche se l'agro romano fu oggetto di svariati tentativi di ripartizioni, seppur con le ovvie difficoltà dovute alla assoluta mancanza di riferimenti che non fossero stradine militari o fossati naturali; tuttavia, le zone di territorio confinanti con i comuni attorno a Roma, nonché le numerose exclavi, erano contrassegnate con un nome e un numero: una sorta di accatastamento primordiale. L'elenco completo è presente nelle foto successive a questa!
Da un punto di vista prettamente territoriale invece, un primo sostanziale cambiamento dell'agro romano in senso riduttivo, per come era strutturato sin dal 1870, è avvenuto nel 1935, quando Roma perse tutte le sue exclavi (eccetto Polline e Martignano) e numerosissime propaggini di territorio che furono inglobate nei comuni nei quali esse insistevano (sanando così dei contenziosi secolari in essere con i comuni stessi);
una seconda macro-riduzione territoriale dell'agro romano è avvenuta nel 1936, con l'istituzione del comune di Aprilia e la perdita di tutte le zone dell'agro cedute allo stesso;
una ulteriore riduzione territoriale significativa dell'agro romano è avvenuta nel 1938, con la istituzione del comune di Pomezia (che fino al 1970 ricomprendeva anche l'odierno comune di Ardea);
L'assetto numerico e territoriale dell'agro romano è avvenuto per la prima volta nella famosa data del 13 settembre 1961: 59 zone toponomastiche ufficialmente istituite, censite e delimitate; tuttavia (a differenza dei quartieri, il cui assetto, da tale data, è rimasto tutt’oggi immutato) una terza sostanziale riduzione territoriale è poi avvenuta: venne istituito il comune di Fiumicino a seguito della legge regionale n° 25 del 6 marzo 1992 e il suo territorio venne ricavato, nel 1993, da 6 zone del comune di Roma: le zone Isola Sacra, Fiumicino, Fregene, Maccarese Sud, Torrimpietra e Palidoro, nonché dal 90% del territorio della zona Maccarese Nord e una piccola parte del territorio delle zone Castel di Guido e Ponte Galeria: altri 215 km quadrati ceduti al neonato comune.
Roma ha così perso 6 zone e la bellezza di ulteriore territorio (240 km quadrati), nonché una enorme estensione della costa a nord del Tevere e del canale navigabile, che arrivava fino a Marina di S. Nicola, frazione di Ladispoli.
La lista completa delle zone, in ordine di numero, si trova nell'album "divisione toponomastica ufficiale del comune di Roma"
Le più lontane confinano con 29 comuni della provincia di Roma (più una città Stato): Albano Laziale, Anguillara Sabazia, Ardea, Campagnano di Roma, Castel Gandolfo, Castel San Pietro Romano, Ciampino, Città del Vaticano (SCV), Colonna, Fiumicino, Fonte Nuova, Formello, Frascati, Gallicano nel Lazio, Grottaferrata, Guidonia Montecelio, Marino, Mentana, Monte Porzio Catone, Monte Compatri, Monterotondo, Palestrina, Poli, Pomezia, Riano, Sacrofano, San Gregorio da Sassola, Tivoli, Trevignano Romano, Zagarolo.
Una sola zona confina invece con il Mar Tirreno: la zona di Castel Porziano.
Le zone rappresentano la classificazione topografica dello sterminato agro romano composto da ettari ed ettari di campagna, colline, pianure, acquitrini, fiumi, canali, torrenti, fossati, tenute agricole, casali e fattorie; i toponimi rinviano generalmente a tenute o casali degli antichi latifondi. Oggi l’urbanizzazione più o meno estesa ha fatto sì che più della metà delle zone, specialmente quelle che si trovano dentro il Grande Raccordo Anulare, abbiano un aspetto totalmente abitato (pensate, tanto per dirne una, alla zona Val Melaina) ma ce ne sono altre, data l’enorme estensione territoriale di Roma, ancora sperdute nei posti più impensati e lontani.
Da un punto di vista prettamente toponomastico, dal 1870 al 1951 lo sterminato e pressoché deserto Agro romano era totalmente privo di qualsivoglia censimento toponomastico, anche se l'agro romano fu oggetto di svariati tentativi di ripartizioni, seppur con le ovvie difficoltà dovute alla assoluta mancanza di riferimenti che non fossero stradine militari o fossati naturali; tuttavia, le zone di territorio confinanti con i comuni attorno a Roma, nonché le numerose exclavi, erano contrassegnate con un nome e un numero: una sorta di accatastamento primordiale. L'elenco completo è presente nelle foto successive a questa!
Da un punto di vista prettamente territoriale invece, un primo sostanziale cambiamento dell'agro romano in senso riduttivo, per come era strutturato sin dal 1870, è avvenuto nel 1935, quando Roma perse tutte le sue exclavi (eccetto Polline e Martignano) e numerosissime propaggini di territorio che furono inglobate nei comuni nei quali esse insistevano (sanando così dei contenziosi secolari in essere con i comuni stessi);
una seconda macro-riduzione territoriale dell'agro romano è avvenuta nel 1936, con l'istituzione del comune di Aprilia e la perdita di tutte le zone dell'agro cedute allo stesso;
una ulteriore riduzione territoriale significativa dell'agro romano è avvenuta nel 1938, con la istituzione del comune di Pomezia (che fino al 1970 ricomprendeva anche l'odierno comune di Ardea);
L'assetto numerico e territoriale dell'agro romano è avvenuto per la prima volta nella famosa data del 13 settembre 1961: 59 zone toponomastiche ufficialmente istituite, censite e delimitate; tuttavia (a differenza dei quartieri, il cui assetto, da tale data, è rimasto tutt’oggi immutato) una terza sostanziale riduzione territoriale è poi avvenuta: venne istituito il comune di Fiumicino a seguito della legge regionale n° 25 del 6 marzo 1992 e il suo territorio venne ricavato, nel 1993, da 6 zone del comune di Roma: le zone Isola Sacra, Fiumicino, Fregene, Maccarese Sud, Torrimpietra e Palidoro, nonché dal 90% del territorio della zona Maccarese Nord e una piccola parte del territorio delle zone Castel di Guido e Ponte Galeria: altri 215 km quadrati ceduti al neonato comune.
Roma ha così perso 6 zone e la bellezza di ulteriore territorio (240 km quadrati), nonché una enorme estensione della costa a nord del Tevere e del canale navigabile, che arrivava fino a Marina di S. Nicola, frazione di Ladispoli.
La lista completa delle zone, in ordine di numero, si trova nell'album "divisione toponomastica ufficiale del comune di Roma"
A tal proposito, così come per i rioni, i quartieri e i suburbi, anche per le zone si tenga presente il dato fondamentale: l’attuale elenco dei comprensori è completo, sin dal 1993, e non necessita né di modifiche né di aggiunte.
Pertanto, quando i noti costruttori presenti sulla piazza romana lottizzano e costruiscono palazzi o complessi residenziali, essi non creano nuovi rioni, o nuovi quartieri, o nuovi suburbii, o nuove zone come sovente la massa erroneamente asserisce: essi invece costruiscono palazzi o complessi residenziali sul territorio di zone già esistenti, ma semplicemente non ancora edificate relativamente a quella specifica porzione territoriale.
Le zone, sulle targhe stradali di marmo, sono codificate con la lettera “Z.” abbinata ai progressivi in notazione (carattere) romana, che vanno dal I al LIX; le targhe stradali metalliche, invece, non riportano questo progressivo in notazione.
ATTENZIONE: le mappe delle 53 zone che seguono sono opera di SALVATORE MEZZAPESA, Istituto Cartografico nazionale, anno 1961; ciò non costituisce un problema, ai fini della identificazione dei comprensori confinanti, poiché i confini della totalità delle zone sono rimasti, dal 1961 ad oggi, assolutamente immutati (salvo rare eccezioni trattate nell'apposita sezione).
Pertanto, quando i noti costruttori presenti sulla piazza romana lottizzano e costruiscono palazzi o complessi residenziali, essi non creano nuovi rioni, o nuovi quartieri, o nuovi suburbii, o nuove zone come sovente la massa erroneamente asserisce: essi invece costruiscono palazzi o complessi residenziali sul territorio di zone già esistenti, ma semplicemente non ancora edificate relativamente a quella specifica porzione territoriale.
Le zone, sulle targhe stradali di marmo, sono codificate con la lettera “Z.” abbinata ai progressivi in notazione (carattere) romana, che vanno dal I al LIX; le targhe stradali metalliche, invece, non riportano questo progressivo in notazione.
ATTENZIONE: le mappe delle 53 zone che seguono sono opera di SALVATORE MEZZAPESA, Istituto Cartografico nazionale, anno 1961; ciò non costituisce un problema, ai fini della identificazione dei comprensori confinanti, poiché i confini della totalità delle zone sono rimasti, dal 1961 ad oggi, assolutamente immutati (salvo rare eccezioni trattate nell'apposita sezione).
CRONOLOGIA ESSENZIALE DELLE 53 ZONE:
1870-1961 = nessuna zona (toponomastica): area interessata definita come generico "agro romano"
1961-1993 = 59 zone (da I Val Melaina a LIX Polline-Martignano)
1993-OGGI = 53 zone (6 zone passano ai comuni di Fiumicino e Cerveteri)
1870-1961 = nessuna zona (toponomastica): area interessata definita come generico "agro romano"
1961-1993 = 59 zone (da I Val Melaina a LIX Polline-Martignano)
1993-OGGI = 53 zone (6 zone passano ai comuni di Fiumicino e Cerveteri)