Disamina storica del ruolo delle principali strade di Roma in relazione alle finalità toponomastiche
Le migliaia e migliaia di strade presenti attualmente sull'intero territorio comunale, esteso per 1.290 km quadrati, non esauriscono la disamina di quelle esistenti nel periodo post unitario ad oggi, poiché vi furono anche strade che vennero:
1) soppresse sia a livello toponomastico che reale (esempio: una strada senza uscita assorbita dal fondo di appartenenza);
2) soppresse toponomasticamente ma rinominate con un nuovo nome (esempio: viale del Re diventa viale di Trastevere).
3) soppresse in quanto ricadenti su territori ceduti in seguito dal Comune di Roma ai Comuni limitrofi (esempio: via Carbonia passa al comune di Fiumicino).
In questa sezione cercheremo di esporre anche testimonianze di tutti e tre i casi.
A Roma, specialmente nel periodo di istituzione dei primi quartieri, avvenne una frenetica ed incessante opera di ridenominazione e ridefinizione di strade, più di quanto voi possiate immaginare, anche più di una o due volte: la Capitale del Regno ereditava infatti una catalogazione stradale, antecedente al 1870, che vedeva la presenza di innumerevoli doppioni di strade. Capitava, ad esempio, che il nome di una via di Trastevere poteva essere lo stesso di una via di Campo Marzio, e questo perché una grande pecca della gestione del "papato" fu quella di non addivenire a una denominazione univoca delle strade di Roma scevra da doppioni o da toponimi che potessero ingenerare inganno o confusione; a ciò aggiungiamo la incertezza e i cambiamenti di programma che furono alla base della nomenclatura delle strade di nuovissima istituzione, e avremo un quadro di insieme completo.
Bisogna ammettere che già dal consiglio comunale del 1871, il primo di Roma Capitale del Regno, si posero le basi di una sistemazione che andò avanti per i successivi 50 anni e che portò a un, tutto sommato, soddisfacente risultato, specialmente ad opera del Governatorato; purtroppo ciò comportò a volte, come contropartita, anche la soppressione di toponimi caratteristici e carichi di storia che, pur non essendo i duplicati di nessun altro, ebbero la unica colpa di finire sotto la ghigliottina o censura delle varie amministrazioni comunali. Un caso che vale un altro, ad esempio, può essere rappresentato da piazza dell'Esedra, che fu rinominata in piazza della Repubblica, snaturando così il nome originario che si rifaceva al contesto unico in cui fu concepita e realizzata.
Il reperimento di delibere originali del periodo immediatamente post-unitario ci permetterà, in questo album, di scoprire notizie sorprendenti, di certo anche sulla vostra strada di residenza o lavoro. Della serie: avreste mai pensato che la vostra strada una volta si chiamava così?
La ricerca, invero ardua e difficoltosa, è appena all'inizio e si completerà man mano che si metteranno a confronto delibere di annate differenti: un raffronto incrociato che è sempre di più alla base delle nostre esposizioni in merito!
Le migliaia e migliaia di strade presenti attualmente sull'intero territorio comunale, esteso per 1.290 km quadrati, non esauriscono la disamina di quelle esistenti nel periodo post unitario ad oggi, poiché vi furono anche strade che vennero:
1) soppresse sia a livello toponomastico che reale (esempio: una strada senza uscita assorbita dal fondo di appartenenza);
2) soppresse toponomasticamente ma rinominate con un nuovo nome (esempio: viale del Re diventa viale di Trastevere).
3) soppresse in quanto ricadenti su territori ceduti in seguito dal Comune di Roma ai Comuni limitrofi (esempio: via Carbonia passa al comune di Fiumicino).
In questa sezione cercheremo di esporre anche testimonianze di tutti e tre i casi.
A Roma, specialmente nel periodo di istituzione dei primi quartieri, avvenne una frenetica ed incessante opera di ridenominazione e ridefinizione di strade, più di quanto voi possiate immaginare, anche più di una o due volte: la Capitale del Regno ereditava infatti una catalogazione stradale, antecedente al 1870, che vedeva la presenza di innumerevoli doppioni di strade. Capitava, ad esempio, che il nome di una via di Trastevere poteva essere lo stesso di una via di Campo Marzio, e questo perché una grande pecca della gestione del "papato" fu quella di non addivenire a una denominazione univoca delle strade di Roma scevra da doppioni o da toponimi che potessero ingenerare inganno o confusione; a ciò aggiungiamo la incertezza e i cambiamenti di programma che furono alla base della nomenclatura delle strade di nuovissima istituzione, e avremo un quadro di insieme completo.
Bisogna ammettere che già dal consiglio comunale del 1871, il primo di Roma Capitale del Regno, si posero le basi di una sistemazione che andò avanti per i successivi 50 anni e che portò a un, tutto sommato, soddisfacente risultato, specialmente ad opera del Governatorato; purtroppo ciò comportò a volte, come contropartita, anche la soppressione di toponimi caratteristici e carichi di storia che, pur non essendo i duplicati di nessun altro, ebbero la unica colpa di finire sotto la ghigliottina o censura delle varie amministrazioni comunali. Un caso che vale un altro, ad esempio, può essere rappresentato da piazza dell'Esedra, che fu rinominata in piazza della Repubblica, snaturando così il nome originario che si rifaceva al contesto unico in cui fu concepita e realizzata.
Il reperimento di delibere originali del periodo immediatamente post-unitario ci permetterà, in questo album, di scoprire notizie sorprendenti, di certo anche sulla vostra strada di residenza o lavoro. Della serie: avreste mai pensato che la vostra strada una volta si chiamava così?
La ricerca, invero ardua e difficoltosa, è appena all'inizio e si completerà man mano che si metteranno a confronto delibere di annate differenti: un raffronto incrociato che è sempre di più alla base delle nostre esposizioni in merito!