Appio-Latino è stato il sesto degli all'epoca esistenti 12 suburbi di Roma, indicato sulle targhe stradali del periodo con la sigla S. VI.
Codice Toponomastico: 306 (non più valido)
Superficie: 3,5 km²
Il suburbio Appio-Latino, istituito nel 1926 (*) e soppresso nel 1961 (**), è andato a costituire l'attuale quartiere XXVI, Appio-Pignatelli; sorte comune a tutti i suburbi, prendeva evidentemente il nome dal suo rispettivo quartiere (quartiere Appio-Latino) di cui rappresentava la prosecuzione "radiale" verso la periferia.
I confini del suburbio Appio-Latino nel 1926 erano indefinibili nella parte in cui la parte più periferica del suo territorio si perdeva nell'agro romano, stante la inesistenza di strade o altri limiti definiti; i limiti rivisti con la Delibera del Governatore n° 1222 del 27 febbraio 1932, "... (omissis)... allo scopo di adattare le circoscrizioni allo stato di fatto creatosi per effetto dell'intenso movimento edilizio e demografico, si ritenne necessario modificare i limiti dei quartieri i quali assorbirono, in diverse proporzioni, una parte del circostante suburbio, mentre i suburbi assorbirono una parte dell'agro romano... (omissis)" furono finalmente definiti: "via di Cecilia Metella - via dell'Almone - via Appia Nuova - via Appia Pignatelli - via Erode Attico - via Appia Antica".
Il dizionario toponomastico del 1954 ci ripropone limiti sostanzialmente invariati: "via Appia Nuova - via Appia Pignatelli - via Erode Attico - via Appia Antica - via di Cecilia Metella - via dell'Almone - via Appia Nuova". Nel 1961 sarà questa area che andrà a costituire il quartiere Appio-Pignatelli.
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(*) con delibera governativa n° 3535 del 28 maggio 1926.
(**) delibera n° 2453 del Commissario Straordinario del 13 settembre 1961.