il viale di Circonvallazione (1909-1924)
Parlando del viale delle Mura, iniziammo la disamina dicendo che "Vi fu un tempo in cui l'anello stradale che cinge l'intera cerchia delle Mura Aureliane aveva il nome univoco di viale delle Mura".
Ebbene, avanzando su qualunque consolare per un altro km circa, vi fu anche un tempo in cui l'anello stradale che costeggiava quello che oggi chiamiamo l'anello ferroviario aveva il nome univoco di "viale di Circonvallazione". Fu questo il secondo caso di viabilità romana non più radiale bensì "tangenziale", dopo l'anello del viale delle Mura.
Facendo il nostro usuale, ardito paragone potremmo asserire che tale anello stradale sia stato il padre del G.R.A., esattamente come il viale delle Mura ne fu il nonno; e a tale anello fu dato il nome generico di viale di Circonvallazione.
Ciò avvenne nel 1909, e gli addetti ai lavori ben sapranno del concetto di viabilità "tangenziale" sviluppato da Edmondo Sanjust di Teulada in occasione del P.R.G. del periodo:
"...L’infrastruttura di collegamento tra i nuovi quartieri che dovranno accogliere una popolazione pari a quella già residente in occasione nella città è costituita dal grande viale di Circonvallazione, largo 60 m e lungo 25 km. Su questo grande anello si attestano le arterie nuove che servono i quartieri, arterie che a loro volta sorreggono la viabilità locale. Un sistema viario che tende a portare all’esterno il traffico di collegamento tra le parti della città nuova e serve anche le due grandi aree verdi, che entrano così a far parte dell’intero organismo urbano...", e potranno, se del caso, integrare la presente trattazione; mentre noi, rimanendo ben aderenti all'aspetto strettamente toponomastico della vicenda, proseguiamo evidenziando un aspetto fondamentale del viale di Circonvallazione, e cioè che esso fu scelto per identificare il confine esterno dei quartieri istituiti nel 1921. Nell'elenco di ognuno dei primi 15 quartieri (dal Flaminio al Milvio) è infatti presente la dicitura "... e il viale di Circonvallazione" per indicare la separazione dei territori dei quartieri da quelli dei rispettivi suburbi.
Il punto di svolta è il 1912: con delibera n. 449 del 12 giugno, la commissione per la nomenclatura stradale, ... (omissis), ha presentato le seguenti proposte che la Giunta sottopone al Consiglio per la definitiva approvazione:
1. - viale di Circonvallazione
La Commissione, convinta della necessità di provvedere alla denominazione del grande viale, che recingerà tutte le zone del nuovo Piano Regolatore formando come un grande anello attorno a tutta la città, poiché ne sono già aperti al pubblico transito due tratti in corrispondenza dei Quartieri Trionfale e Prenestino, ha ritenuto che il viale suddetto debba essere distinto in modo che, pur adottando un criterio unico nel denominarlo, rimanga agevole ai cittadini di riconoscerne i varii tratti per recarvisi direttamente.
Propone pertanto che ad esso sia dato semplicemente il nome di "viale di Circonvallazione"
per tutta la sua lunghezza e che i singoli tratti compresi fra le vie extraurbane (notate bene: all'epoca, in pieno antico suburbio, ci si trovava in area extraurbana!) principali siano designati col nome di SEZIONE e distinti con numero ORDINALE ROMANO nel modo seguente:
Sezione I - fra il piazzale di Ponte Milvio e il Tevere
Sezione II - fra il Tevere e via Salaria
Sezione III - fra la via Salaria e la via Nomentana
Sezione IV - fra la via Nomentana e la via Tiburtina
Sezione V - fra la via Tiburtina e la via Casilina
Sezione VI - fra la via Casilina e la via Appia Nuova
Sezione VII - fra la via Appia Nuova e la via Appia Antica
Sezione VIII - fra la via Appia Antica e il Tevere (via Ostiense)
Sezione IX - fra la via della Magliana e la via Aurelia Antica
Sezione X - fra la via Aurelia Antica e la via Andrea Doria
Sezione XI - fra la via Andrea Doria e il piazzale di Ponte Milvio
Tale suddivisione rimase in vigenza per 12 anni, ma già nel 1924 si decise un importante aggiornamento: la delibera n° 194 dell'8 febbraio, al capoverso "Viali di Circonvallazione", recitò testualmente: "Non essendosi ritenuto pratico il sistema di contraddistinguere i vari tratti del viale di Circonvallazione con un semplice numero ordinale, il Regio Commissario delibera che ciascuno di detti tratti assuma un nome proprio come appresso:
- circonvallazione Flaminia - tra il piazzale di Ponte Milvio e il Tevere;
- circonvallazione Salaria - tra il Tevere e via Salaria;
- circonvallazione Nomentana - tra via Salaria e via Nomentana;
- circonvallazione Tiburtina - tra via Nomentana e via Tiburtina;
- circonvallazione Prenestina - tra via Tiburtina e via Prenestina;
- circonvallazione Casilina - tra via Prenestina e via Casilina;
- circonvallazione Tuscolana - tra via Casilina e via Appia Nuova;
- circonvallazione Appia - tra via Appia Nuova e via Appia Antica;
- circonvallazione Ostiense - tra via Appia Antica e il Tevere;
- circonvallazione Portuense - tra il Tevere e via Portuense;
- circonvallazione Gianicolense - tra via Portuense e via Aurelia Antica;
- circonvallazione Aurelia - tra via Aurelia Antica e via Aurelia;
- circonvallazione Trionfale - tra via Aurelia e via Trionfale;
- circonvallazione Clodia - tra via Trionfale e il Tevere".
Il ruolo di confine tra quartieri e suburbi dell'ormai ex unico viale di Circonvallazione, ora suddiviso in 14 circonvallazioni, viene meno pertanto già dal 1924, quando in effetti i dizionari toponomastici del periodo, e quelli immediatamente successivi, preferiscono adottare, in luogo del suddetto, il termine più "generico" di "limite del Piano Regolatore", in virtù del fatto che nel lustro 1926-1931 si andavano delineando quelle incalzanti variazioni di confini tra il limite esterno dei quartieri e quello interno - confinante - dei rispettivi suburbi, tali da rendere non più appropriato l'utilizzo della dizione di "viale di Circonvallazione".
Infine, in occasione del P.R.G. del 1932, la delibera del Governatore n° 1222 del 27 febbraio 1932, recitando testualmente "... (omissis)... allo scopo di adattare le circoscrizioni allo stato di fatto creatosi per effetto dell'intenso movimento edilizio e demografico, si ritiene necessario modificare i limiti dei quartieri i quali assorbono, in diverse proporzioni, una parte del circostante suburbio, mentre i suburbi assorbono una parte dell'agro romano... (omissis)", sposterà il limite estremo dei quartieri, nel frattempo portati da 15 a 17, ben "più in là".
Si pensi, ed è il caso più rappresentativo, al quartiere Prenestino-Labicano: fino al 1932 il suo limite era, appunto, il viale di Circonvallazione (dal 1924, circonvallazione Casilina): dopo il 1932 tale limite diverrà nientemeno che il Fosso di Centocelle. Per chi avesse voglia di quantificarlo... un salto verso la periferia di 2,6 chilometri.
La ripartizione delle tratte con i limiti così definiti, a un attento osservatore, lascerebbe più di un legittimo dubbio. Prendiamo il caso della circonvallazione Nomentana: essa era il tratto (ancorché non materialmente realizzata) nominale tra la Salaria e la Nomentana; così come gli altri spezzoni, all'epoca si stava procedendo per tentativi di classificazione che non rispecchiavano quella che fu poi la ripartizione finale.
Dovremo aspettare il 1933 per avere, finalmente, il seguente assetto
- circonvallazione Appia - da via Appia Nuova a via Appia Antica;
- circonvallazione Aurelia - da via Aurelia Antica a via Val d'Inferno;
- circonvallazione Casilina - da via Prenestina a via Casilina;
- circonvallazione Clodia - da via Trionfale al Tevere;
- circonvallazione Gianicolense - dal viale del Re a via Aurelia Antica;
- circonvallazione Latina - da via Latina a via Appia Antica
- circonvallazione Flaminia - dal piazzale di Ponte Milvio al Tevere;
- circonvallazione Nomentana - da via Nomentana a via Tiburtina;
- circonvallazione Ostiense - da via Appia Antica al Tevere;
- circonvallazione Portuense - dal Tevere al viale del Re;
- circonvallazione Prenestina - non costruita;
- circonvallazione Salaria - dal Tevere a via Nomentana;
- circonvallazione Tiburtina - tra via Nomentana e via Tiburtina;
- circonvallazione Trionfale - da via Val d'Inferno a via Trionfale;
- circonvallazione Prenestina - da via Tiburtina a via Prenestina;
- circonvallazione Tuscolana - da via Casilina a via Appia Nuova;
... che rappresenta, grosso modo, quello giunto fino a noi seppur con successive limature di dettaglio; unica eccezione, la vicenda della "circonvallazione Tuscolana", che nel 1937 vide il suo nome finire nell'elenco delle denominazioni viarie di riserva, in quanto la sua estensione fu nominalmente ripartita tra via Pallanza (dal 1940 via Verbania) e via della Stazione Tuscolana (che, fatta traslare, non unì più la stazione omonima con la Tuscolana, bensì con la Casilina), prima di essere riattribuita, nel 1957, a quella che è il suo attuale percorso: da piazza di Cinecittà a via Lemonia; anche se, mistero ormai irrisolvibile, il dizionario Toponomastico del 1938 continuò a considerare la circonvallazione Tuscolana ancora con gli originari limiti "via Casilina a via Appia Nuova", tuttavia smentito in maniera inequivocabile dalla Delibera del Governatore n. 3139 del 03/06/1937.
Parlando del viale delle Mura, iniziammo la disamina dicendo che "Vi fu un tempo in cui l'anello stradale che cinge l'intera cerchia delle Mura Aureliane aveva il nome univoco di viale delle Mura".
Ebbene, avanzando su qualunque consolare per un altro km circa, vi fu anche un tempo in cui l'anello stradale che costeggiava quello che oggi chiamiamo l'anello ferroviario aveva il nome univoco di "viale di Circonvallazione". Fu questo il secondo caso di viabilità romana non più radiale bensì "tangenziale", dopo l'anello del viale delle Mura.
Facendo il nostro usuale, ardito paragone potremmo asserire che tale anello stradale sia stato il padre del G.R.A., esattamente come il viale delle Mura ne fu il nonno; e a tale anello fu dato il nome generico di viale di Circonvallazione.
Ciò avvenne nel 1909, e gli addetti ai lavori ben sapranno del concetto di viabilità "tangenziale" sviluppato da Edmondo Sanjust di Teulada in occasione del P.R.G. del periodo:
"...L’infrastruttura di collegamento tra i nuovi quartieri che dovranno accogliere una popolazione pari a quella già residente in occasione nella città è costituita dal grande viale di Circonvallazione, largo 60 m e lungo 25 km. Su questo grande anello si attestano le arterie nuove che servono i quartieri, arterie che a loro volta sorreggono la viabilità locale. Un sistema viario che tende a portare all’esterno il traffico di collegamento tra le parti della città nuova e serve anche le due grandi aree verdi, che entrano così a far parte dell’intero organismo urbano...", e potranno, se del caso, integrare la presente trattazione; mentre noi, rimanendo ben aderenti all'aspetto strettamente toponomastico della vicenda, proseguiamo evidenziando un aspetto fondamentale del viale di Circonvallazione, e cioè che esso fu scelto per identificare il confine esterno dei quartieri istituiti nel 1921. Nell'elenco di ognuno dei primi 15 quartieri (dal Flaminio al Milvio) è infatti presente la dicitura "... e il viale di Circonvallazione" per indicare la separazione dei territori dei quartieri da quelli dei rispettivi suburbi.
Il punto di svolta è il 1912: con delibera n. 449 del 12 giugno, la commissione per la nomenclatura stradale, ... (omissis), ha presentato le seguenti proposte che la Giunta sottopone al Consiglio per la definitiva approvazione:
1. - viale di Circonvallazione
La Commissione, convinta della necessità di provvedere alla denominazione del grande viale, che recingerà tutte le zone del nuovo Piano Regolatore formando come un grande anello attorno a tutta la città, poiché ne sono già aperti al pubblico transito due tratti in corrispondenza dei Quartieri Trionfale e Prenestino, ha ritenuto che il viale suddetto debba essere distinto in modo che, pur adottando un criterio unico nel denominarlo, rimanga agevole ai cittadini di riconoscerne i varii tratti per recarvisi direttamente.
Propone pertanto che ad esso sia dato semplicemente il nome di "viale di Circonvallazione"
per tutta la sua lunghezza e che i singoli tratti compresi fra le vie extraurbane (notate bene: all'epoca, in pieno antico suburbio, ci si trovava in area extraurbana!) principali siano designati col nome di SEZIONE e distinti con numero ORDINALE ROMANO nel modo seguente:
Sezione I - fra il piazzale di Ponte Milvio e il Tevere
Sezione II - fra il Tevere e via Salaria
Sezione III - fra la via Salaria e la via Nomentana
Sezione IV - fra la via Nomentana e la via Tiburtina
Sezione V - fra la via Tiburtina e la via Casilina
Sezione VI - fra la via Casilina e la via Appia Nuova
Sezione VII - fra la via Appia Nuova e la via Appia Antica
Sezione VIII - fra la via Appia Antica e il Tevere (via Ostiense)
Sezione IX - fra la via della Magliana e la via Aurelia Antica
Sezione X - fra la via Aurelia Antica e la via Andrea Doria
Sezione XI - fra la via Andrea Doria e il piazzale di Ponte Milvio
Tale suddivisione rimase in vigenza per 12 anni, ma già nel 1924 si decise un importante aggiornamento: la delibera n° 194 dell'8 febbraio, al capoverso "Viali di Circonvallazione", recitò testualmente: "Non essendosi ritenuto pratico il sistema di contraddistinguere i vari tratti del viale di Circonvallazione con un semplice numero ordinale, il Regio Commissario delibera che ciascuno di detti tratti assuma un nome proprio come appresso:
- circonvallazione Flaminia - tra il piazzale di Ponte Milvio e il Tevere;
- circonvallazione Salaria - tra il Tevere e via Salaria;
- circonvallazione Nomentana - tra via Salaria e via Nomentana;
- circonvallazione Tiburtina - tra via Nomentana e via Tiburtina;
- circonvallazione Prenestina - tra via Tiburtina e via Prenestina;
- circonvallazione Casilina - tra via Prenestina e via Casilina;
- circonvallazione Tuscolana - tra via Casilina e via Appia Nuova;
- circonvallazione Appia - tra via Appia Nuova e via Appia Antica;
- circonvallazione Ostiense - tra via Appia Antica e il Tevere;
- circonvallazione Portuense - tra il Tevere e via Portuense;
- circonvallazione Gianicolense - tra via Portuense e via Aurelia Antica;
- circonvallazione Aurelia - tra via Aurelia Antica e via Aurelia;
- circonvallazione Trionfale - tra via Aurelia e via Trionfale;
- circonvallazione Clodia - tra via Trionfale e il Tevere".
Il ruolo di confine tra quartieri e suburbi dell'ormai ex unico viale di Circonvallazione, ora suddiviso in 14 circonvallazioni, viene meno pertanto già dal 1924, quando in effetti i dizionari toponomastici del periodo, e quelli immediatamente successivi, preferiscono adottare, in luogo del suddetto, il termine più "generico" di "limite del Piano Regolatore", in virtù del fatto che nel lustro 1926-1931 si andavano delineando quelle incalzanti variazioni di confini tra il limite esterno dei quartieri e quello interno - confinante - dei rispettivi suburbi, tali da rendere non più appropriato l'utilizzo della dizione di "viale di Circonvallazione".
Infine, in occasione del P.R.G. del 1932, la delibera del Governatore n° 1222 del 27 febbraio 1932, recitando testualmente "... (omissis)... allo scopo di adattare le circoscrizioni allo stato di fatto creatosi per effetto dell'intenso movimento edilizio e demografico, si ritiene necessario modificare i limiti dei quartieri i quali assorbono, in diverse proporzioni, una parte del circostante suburbio, mentre i suburbi assorbono una parte dell'agro romano... (omissis)", sposterà il limite estremo dei quartieri, nel frattempo portati da 15 a 17, ben "più in là".
Si pensi, ed è il caso più rappresentativo, al quartiere Prenestino-Labicano: fino al 1932 il suo limite era, appunto, il viale di Circonvallazione (dal 1924, circonvallazione Casilina): dopo il 1932 tale limite diverrà nientemeno che il Fosso di Centocelle. Per chi avesse voglia di quantificarlo... un salto verso la periferia di 2,6 chilometri.
La ripartizione delle tratte con i limiti così definiti, a un attento osservatore, lascerebbe più di un legittimo dubbio. Prendiamo il caso della circonvallazione Nomentana: essa era il tratto (ancorché non materialmente realizzata) nominale tra la Salaria e la Nomentana; così come gli altri spezzoni, all'epoca si stava procedendo per tentativi di classificazione che non rispecchiavano quella che fu poi la ripartizione finale.
Dovremo aspettare il 1933 per avere, finalmente, il seguente assetto
- circonvallazione Appia - da via Appia Nuova a via Appia Antica;
- circonvallazione Aurelia - da via Aurelia Antica a via Val d'Inferno;
- circonvallazione Casilina - da via Prenestina a via Casilina;
- circonvallazione Clodia - da via Trionfale al Tevere;
- circonvallazione Gianicolense - dal viale del Re a via Aurelia Antica;
- circonvallazione Latina - da via Latina a via Appia Antica
- circonvallazione Flaminia - dal piazzale di Ponte Milvio al Tevere;
- circonvallazione Nomentana - da via Nomentana a via Tiburtina;
- circonvallazione Ostiense - da via Appia Antica al Tevere;
- circonvallazione Portuense - dal Tevere al viale del Re;
- circonvallazione Prenestina - non costruita;
- circonvallazione Salaria - dal Tevere a via Nomentana;
- circonvallazione Tiburtina - tra via Nomentana e via Tiburtina;
- circonvallazione Trionfale - da via Val d'Inferno a via Trionfale;
- circonvallazione Prenestina - da via Tiburtina a via Prenestina;
- circonvallazione Tuscolana - da via Casilina a via Appia Nuova;
... che rappresenta, grosso modo, quello giunto fino a noi seppur con successive limature di dettaglio; unica eccezione, la vicenda della "circonvallazione Tuscolana", che nel 1937 vide il suo nome finire nell'elenco delle denominazioni viarie di riserva, in quanto la sua estensione fu nominalmente ripartita tra via Pallanza (dal 1940 via Verbania) e via della Stazione Tuscolana (che, fatta traslare, non unì più la stazione omonima con la Tuscolana, bensì con la Casilina), prima di essere riattribuita, nel 1957, a quella che è il suo attuale percorso: da piazza di Cinecittà a via Lemonia; anche se, mistero ormai irrisolvibile, il dizionario Toponomastico del 1938 continuò a considerare la circonvallazione Tuscolana ancora con gli originari limiti "via Casilina a via Appia Nuova", tuttavia smentito in maniera inequivocabile dalla Delibera del Governatore n. 3139 del 03/06/1937.