In linea di principio, le strade consolari di Roma, nonché ogni altra strada che esca radialmente dal centro verso la periferia, hanno il ben preciso ruolo di confine dei vari quartieri che incontrano, nel loro tragitto inevitabile di uscita dal centro di Roma e verso la direzione che comunemente viene detta "fuori Roma".
Detta così sembra una cosa semplicissima, all'atto pratico invece, questo concetto non è ancor oggi correttamente compreso dalla gente.
I più ritengono infatti che una strada consolare si trovi TUTTA QUANTA dentro a un quartiere, per poi incontrarne un altro durante il proprio percorso di uscita da Roma verso la periferia.
Non è affatto così.
Le strade consolari e le radiali, sin dal loro inizio, sono già di confine - ovviamente in direzione longitudinale - tra due quartieri DIVERSI e durante il proprio percorso saranno via via di confine tra altri due successivi quartieri, e così via fino al termine del territorio comunale.
Questa caratteristica deriva dal semplice fatto che le strade consolari sono - ovviamente - preesistenti alla istituzione dei quartieri (nello specifico, tutte le consolari risalgono, come attuale classificazione e per convenzione al 1870, anno della annessione di Roma al Regno d'Italia, mentre i quartieri risalgono ad almeno 50 anni dopo) e pertanto hanno assunto il ruolo di confine tra due quartieri diversi. E' la strada che è servita come linea di confine tra due quartieri, o meglio ancora, sono state utilizzate le vie come scelta dei confini dei quartieri, questa è la sostanza.
Farò ora un esempio che, ne sono certo, fugherà ogni vostro eventuale e legittimo dubbio in merito.
Prendiamo il caso della via Nomentana (ma potremmo considerare l'Aurelia, la Cassia, la Flaminia, la Tiburtina, l'Appia, eccetera): essa non è una strada consolare nel senso classico del termine ma è tranquillamente una strada che nasce da piazzale di Porta Pia (punto iniziale del percorso) e prima di arrivare ai confini del territorio comunale attraversa radialmente diversi comprensori, nello specifico quartieri e zone (nessun suburbio perché, come sapete, dal 1961 non esistono più suburbii dalla parte destra del Tevere).
Ebbene, nel suo tragitto dal centro e verso la periferia, la via Nomentana NON attraversa un quartiere dietro l'altro, ma si troverà sempre ad avere un quartiere alla sua sinistra (partendo da Porta Pia, il Salario, poi il Trieste, poi il Montesacro, poi il Montesacro Alto) e uno alla sua destra (partendo da Porta Pia, il Nomentano, poi il Pietralata, poi il Ponte Mammolo, poi il S. Basilio), e così via fino al termine dei quartieri e all'inizio delle zone; quindi, si troverà sempre ad avere una zona alla sua sinistra (zona Casal Boccone, zona Tor S. Giovanni) e una alla sua destra (zona Settecamini), uscendo quindi dal territorio comunale.
Pertanto non è sufficiente dire "mi trovo su via Nomentana tra Porta Pia e viale Regina Margherita, in che quartiere sto?" per poter identificare il comprensorio: questo perché potreste trovarvi sul lato sinistro della carreggiata, e quindi trovarvi nel quartiere Salario, oppure su quello destro, e quindi trovarvi nel quartiere Nomentano.
Detta così sembra una cosa semplicissima, all'atto pratico invece, questo concetto non è ancor oggi correttamente compreso dalla gente.
I più ritengono infatti che una strada consolare si trovi TUTTA QUANTA dentro a un quartiere, per poi incontrarne un altro durante il proprio percorso di uscita da Roma verso la periferia.
Non è affatto così.
Le strade consolari e le radiali, sin dal loro inizio, sono già di confine - ovviamente in direzione longitudinale - tra due quartieri DIVERSI e durante il proprio percorso saranno via via di confine tra altri due successivi quartieri, e così via fino al termine del territorio comunale.
Questa caratteristica deriva dal semplice fatto che le strade consolari sono - ovviamente - preesistenti alla istituzione dei quartieri (nello specifico, tutte le consolari risalgono, come attuale classificazione e per convenzione al 1870, anno della annessione di Roma al Regno d'Italia, mentre i quartieri risalgono ad almeno 50 anni dopo) e pertanto hanno assunto il ruolo di confine tra due quartieri diversi. E' la strada che è servita come linea di confine tra due quartieri, o meglio ancora, sono state utilizzate le vie come scelta dei confini dei quartieri, questa è la sostanza.
Farò ora un esempio che, ne sono certo, fugherà ogni vostro eventuale e legittimo dubbio in merito.
Prendiamo il caso della via Nomentana (ma potremmo considerare l'Aurelia, la Cassia, la Flaminia, la Tiburtina, l'Appia, eccetera): essa non è una strada consolare nel senso classico del termine ma è tranquillamente una strada che nasce da piazzale di Porta Pia (punto iniziale del percorso) e prima di arrivare ai confini del territorio comunale attraversa radialmente diversi comprensori, nello specifico quartieri e zone (nessun suburbio perché, come sapete, dal 1961 non esistono più suburbii dalla parte destra del Tevere).
Ebbene, nel suo tragitto dal centro e verso la periferia, la via Nomentana NON attraversa un quartiere dietro l'altro, ma si troverà sempre ad avere un quartiere alla sua sinistra (partendo da Porta Pia, il Salario, poi il Trieste, poi il Montesacro, poi il Montesacro Alto) e uno alla sua destra (partendo da Porta Pia, il Nomentano, poi il Pietralata, poi il Ponte Mammolo, poi il S. Basilio), e così via fino al termine dei quartieri e all'inizio delle zone; quindi, si troverà sempre ad avere una zona alla sua sinistra (zona Casal Boccone, zona Tor S. Giovanni) e una alla sua destra (zona Settecamini), uscendo quindi dal territorio comunale.
Pertanto non è sufficiente dire "mi trovo su via Nomentana tra Porta Pia e viale Regina Margherita, in che quartiere sto?" per poter identificare il comprensorio: questo perché potreste trovarvi sul lato sinistro della carreggiata, e quindi trovarvi nel quartiere Salario, oppure su quello destro, e quindi trovarvi nel quartiere Nomentano.