Nomentano è il nome del quinto dei 35 quartieri di Roma, indicato sulle targhe stradali con Q. V.
Codice Toponomastico: 205
Superficie: 3,3 km²
Il Nomentano si trova a nord-est rispetto al centro di Roma, alla destra del Tevere, a ridosso delle Mura Aureliane: prende evidentemente il nome da via Nomentana la quale strada NON attraversa il quartiere ma, come accade anche per tutte le altre consolari o strade radianti in uscita dalla Capitale, funge da esatto confine tra un quartiere ed altri: nella fattispecie, tra il Nomentano stesso (sulla destra) e il Salario prima e il Trieste poi (sulla sinistra).
Il quartiere Nomentano fu istituito nel 1921, con delibera di Giunta n° 20 del 20 agosto. Il tracciamento preliminare risaliva al 1911 e disponeva "ai soli fini statistici e demografici, la futura istituzione del quartiere a nord del Policlinico". 10 anni dopo, nel 1921 appunto, per tale "futuro quartiere" furono scelti la numerazione "V" (quinto) e il nome di "NOMENTANO" (***).
Al quartiere Nomentano fu abbinato nel 1932 il relativo suburbio, cioè il suburbio Nomentano, che rimase in "vigenza" fino al 1961, anno in cui diventò il quartiere Pietralata.
Nel corso degli anni i suoi confini sono mutati di pochissimo e su un unico versante, ed è cambiato il nome di alcune strade, oggi soppresse secondo la descrizione che seguirà.
Confini del quartiere Nomentano all'atto della sua istituzione, anno 1921: "Fra la via omonima, il viale del Policlinico, il viale che costeggia questo ospedale fino all'incontro con il vicolo dei Canneti (**), questo vicolo, la via Tiburtina e il viale di Circonvallazione".
Nel 1927, all'atto della istituzione di via del Castro Laurenziano (sul tracciato del vicolo dei Canneti), fu questa via ad essere presa come confine sud/ovest del Nomentano rispetto al Tiburtino, di fatto non comportando alcuno spostamento di confini.
La Delibera del Governatore n° 1222 del 27 febbraio 1932, che stabilì il mutamento di confini tra alcuni fra i primi 15 quartieri e il loro conseguente ingrandimento mediante l'incorporazione del territorio del relativo suburbio, interessò il Nomentano assai marginalmente e sul solo versante dell'ultimo triangolino di territorio che virava verso la Batteria Nomentana, che inglobò una piccola parte dell'antico suburbio contestualmente definito come suburbio Nomentano. Ciò si può dedurre esclusivamente dalla visione delle superfici ante 1932 e post 1932 delle mappe, dove, in effetti, la linea del versante est del quartiere presenta una linea con una diversa curvatura. In ogni caso, è molto difficile identificare l'esatto punto dell'accrescimento territoriale, anche in virtù del fatto che la linea di confine convenzionale, nel caso del Nomentano, nei dizionari toponomastici dal 1923 al 1935 non è la "solita" ferrovia (in questo caso, la "Roma-Orte"), bensì il "limite del piano regolatore"; dicitura questa che, come ben capirete, in un periodo in cui non erano ancora completati o definiti i confini stradali nella parte radialmente più periferica del quartiere, rende difficoltosa la suddetta identificazone.
I confini dell'anno 1932 furono confermati, nel dizionario toponomastico del 1933, nei seguenti : "Porta Pia, Mura Urbane, viale dell'Università, via del Castro Laurenziano, via Tiburtina, limite del Piano Regolatore, via Nomentana".
Anche la delibera del Commissario Straordinario n° 2453 del 13 settembre 1961, che stabilì la definitiva riorganizzazione di tutti i comprensori della Capitale, non interessò il Nomentano che continuò a rimanere con superficie e confini invariati, cioè i seguenti attuali riportati nella tavola n° 27, a corredo del presente pezzo:
- via Nomentana (a nord-ovest con i quartieri Salario e Trieste);
- circonvallazione Nomentana (a est con il quartiere Pietralata - oppure, secondo altre dizioni toponomastiche, con la linea FF.SS. Roma-Firenze;
- via del Castro Laurenziano e via Tiburtina (a sud con il quartiere Tiburtino) ed infine
- viale del Policlinico e una piccolissima parte di viale del Castro Pretorio (a sud-ovest con il rione Castro Pretorio).
Così come tutti i rioni e i primi 15 quartieri di Roma, il Nomentano è provvisto di uno stemma identificativo: "D'oro al monte di verde col ponte su l'Aniene d'argento".
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(**) "il viale che costeggia questo ospedale fino all'incontro con il vicolo dei Canneti" è, fino all'incrocio del viale della Regina (oggi viale Regina Margherita), il viale del Policlinico; oltre l'incrocio del viale della Regina, il sedime stradale della futura via Alfredo Rocco, dal 1945 viale Ippocrate. Stupisce, e non di poco, nel rigore e precisione assoluti delle stesure delle delibere dell'epoca, questa genericità descrittiva.
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ATTENZIONE: come riportato nell'apposita sezione, il Nomentano è il primo quartiere del quale la massa comincia a sbagliare il nome: sono frequenti, nei discorsi della gente, appellativi come "Nomentano-Italia" o anche solo "Italia". Coloro che asseriscono ciò, adducono a loro motivazione il fatto che parte di questo quartiere presenti delle strade aventi il nome delle città italiane (piazza Bologna, ecc), o altre bislacche affermazioni (ad esempio, presenza sul territorio di una nota casa di cura privata) sulle quali non mi soffermo oltre in questa sede. Nulla di più sbagliato: a parte che tutta Roma è piena di strade intitolate a città italiane, e non certo esclusivamente il quartiere in questione (si pensi alle traverse di via Nazionale); in ogni caso il Nomentano così si è sempre chiamato, per tutti i suoi ormai onorati 97 anni di "vita", e non ha mai cambiato né, sostanzialmente, i suoi confini, né il suo nome. A dirimere definitivamente la questione, il tracciamento preliminare del 1911, così come si evince dalla citazione effettuata nel Verbale del Consiglio Comunale in Seduta Pubblica del 21 luglio 1920, alla 201° proposta, pagina 15, chiama il futuro Q. V col nome di "quartiere a nord del Policlinico". Del tanto millantato suffisso "Italia", non v'è traccia alcuna, nemmeno, com'è evidente, in epoca "previgente".
Codice Toponomastico: 205
Superficie: 3,3 km²
Il Nomentano si trova a nord-est rispetto al centro di Roma, alla destra del Tevere, a ridosso delle Mura Aureliane: prende evidentemente il nome da via Nomentana la quale strada NON attraversa il quartiere ma, come accade anche per tutte le altre consolari o strade radianti in uscita dalla Capitale, funge da esatto confine tra un quartiere ed altri: nella fattispecie, tra il Nomentano stesso (sulla destra) e il Salario prima e il Trieste poi (sulla sinistra).
Il quartiere Nomentano fu istituito nel 1921, con delibera di Giunta n° 20 del 20 agosto. Il tracciamento preliminare risaliva al 1911 e disponeva "ai soli fini statistici e demografici, la futura istituzione del quartiere a nord del Policlinico". 10 anni dopo, nel 1921 appunto, per tale "futuro quartiere" furono scelti la numerazione "V" (quinto) e il nome di "NOMENTANO" (***).
Al quartiere Nomentano fu abbinato nel 1932 il relativo suburbio, cioè il suburbio Nomentano, che rimase in "vigenza" fino al 1961, anno in cui diventò il quartiere Pietralata.
Nel corso degli anni i suoi confini sono mutati di pochissimo e su un unico versante, ed è cambiato il nome di alcune strade, oggi soppresse secondo la descrizione che seguirà.
Confini del quartiere Nomentano all'atto della sua istituzione, anno 1921: "Fra la via omonima, il viale del Policlinico, il viale che costeggia questo ospedale fino all'incontro con il vicolo dei Canneti (**), questo vicolo, la via Tiburtina e il viale di Circonvallazione".
Nel 1927, all'atto della istituzione di via del Castro Laurenziano (sul tracciato del vicolo dei Canneti), fu questa via ad essere presa come confine sud/ovest del Nomentano rispetto al Tiburtino, di fatto non comportando alcuno spostamento di confini.
La Delibera del Governatore n° 1222 del 27 febbraio 1932, che stabilì il mutamento di confini tra alcuni fra i primi 15 quartieri e il loro conseguente ingrandimento mediante l'incorporazione del territorio del relativo suburbio, interessò il Nomentano assai marginalmente e sul solo versante dell'ultimo triangolino di territorio che virava verso la Batteria Nomentana, che inglobò una piccola parte dell'antico suburbio contestualmente definito come suburbio Nomentano. Ciò si può dedurre esclusivamente dalla visione delle superfici ante 1932 e post 1932 delle mappe, dove, in effetti, la linea del versante est del quartiere presenta una linea con una diversa curvatura. In ogni caso, è molto difficile identificare l'esatto punto dell'accrescimento territoriale, anche in virtù del fatto che la linea di confine convenzionale, nel caso del Nomentano, nei dizionari toponomastici dal 1923 al 1935 non è la "solita" ferrovia (in questo caso, la "Roma-Orte"), bensì il "limite del piano regolatore"; dicitura questa che, come ben capirete, in un periodo in cui non erano ancora completati o definiti i confini stradali nella parte radialmente più periferica del quartiere, rende difficoltosa la suddetta identificazone.
I confini dell'anno 1932 furono confermati, nel dizionario toponomastico del 1933, nei seguenti : "Porta Pia, Mura Urbane, viale dell'Università, via del Castro Laurenziano, via Tiburtina, limite del Piano Regolatore, via Nomentana".
Anche la delibera del Commissario Straordinario n° 2453 del 13 settembre 1961, che stabilì la definitiva riorganizzazione di tutti i comprensori della Capitale, non interessò il Nomentano che continuò a rimanere con superficie e confini invariati, cioè i seguenti attuali riportati nella tavola n° 27, a corredo del presente pezzo:
- via Nomentana (a nord-ovest con i quartieri Salario e Trieste);
- circonvallazione Nomentana (a est con il quartiere Pietralata - oppure, secondo altre dizioni toponomastiche, con la linea FF.SS. Roma-Firenze;
- via del Castro Laurenziano e via Tiburtina (a sud con il quartiere Tiburtino) ed infine
- viale del Policlinico e una piccolissima parte di viale del Castro Pretorio (a sud-ovest con il rione Castro Pretorio).
Così come tutti i rioni e i primi 15 quartieri di Roma, il Nomentano è provvisto di uno stemma identificativo: "D'oro al monte di verde col ponte su l'Aniene d'argento".
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(**) "il viale che costeggia questo ospedale fino all'incontro con il vicolo dei Canneti" è, fino all'incrocio del viale della Regina (oggi viale Regina Margherita), il viale del Policlinico; oltre l'incrocio del viale della Regina, il sedime stradale della futura via Alfredo Rocco, dal 1945 viale Ippocrate. Stupisce, e non di poco, nel rigore e precisione assoluti delle stesure delle delibere dell'epoca, questa genericità descrittiva.
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ATTENZIONE: come riportato nell'apposita sezione, il Nomentano è il primo quartiere del quale la massa comincia a sbagliare il nome: sono frequenti, nei discorsi della gente, appellativi come "Nomentano-Italia" o anche solo "Italia". Coloro che asseriscono ciò, adducono a loro motivazione il fatto che parte di questo quartiere presenti delle strade aventi il nome delle città italiane (piazza Bologna, ecc), o altre bislacche affermazioni (ad esempio, presenza sul territorio di una nota casa di cura privata) sulle quali non mi soffermo oltre in questa sede. Nulla di più sbagliato: a parte che tutta Roma è piena di strade intitolate a città italiane, e non certo esclusivamente il quartiere in questione (si pensi alle traverse di via Nazionale); in ogni caso il Nomentano così si è sempre chiamato, per tutti i suoi ormai onorati 97 anni di "vita", e non ha mai cambiato né, sostanzialmente, i suoi confini, né il suo nome. A dirimere definitivamente la questione, il tracciamento preliminare del 1911, così come si evince dalla citazione effettuata nel Verbale del Consiglio Comunale in Seduta Pubblica del 21 luglio 1920, alla 201° proposta, pagina 15, chiama il futuro Q. V col nome di "quartiere a nord del Policlinico". Del tanto millantato suffisso "Italia", non v'è traccia alcuna, nemmeno, com'è evidente, in epoca "previgente".