Prenestino-Labicano è il nome del settimo dei 35 quartieri di Roma, indicato sulle targhe stradali con Q. VII.
Codice Toponomastico: 207
Superficie: 4,7 km²
Dizionario Toponomastico: Quartiere istituito (*) nel 1921
Il Prenestino-Labicano si trova ad est rispetto al centro di Roma, alla destra del Tevere, a ridosso delle Mura Aureliane (in realtà, data la forma a cuneo, è a ridosso della sola Porta Maggiore) e confina:
- a nord con i quartieri Tiburtino e Collatino;
- a est con il quartiere Prenestino-Centocelle;
- a sud con i quartieri Don Bosco e Tuscolano ed infine
- a ovest con il rione Esquilino.
Il quartiere in oggetto prende evidentemente il nome dalle seguenti strade:
1) via Prenestina la quale strada NON attraversa il quartiere ma, come accade anche per tutte le altre consolari o strade radianti in uscita dalla Capitale, funge da esatto confine tra un quartiere ed altri: nella fattispecie, tra il Prenestino-Labicano stesso (sulla destra) e il Tiburtino e Collatino (sulla sinistra); sull'origine del nome, il dizionario toponomastico recita testualmente "Che conduce a Palestrina".
2) antica via Labicana, che nacque nel 4° secolo a. C. come percorso alternativo all'antica via Latina.
Al quartiere Prenestino-Labicano fu abbinato nel 1926 il relativo suburbio, cioè il suburbio Prenestino-Labicano, che rimase in "vigenza" fino al 1961, anno in cui diventò il quartiere Alessandrino.
Il Q. VII è stato protagonista, in questi 99 anni, di 4 significative modifiche territoriali: tre riduttive e una di accrescimento, avvenute con le modalità che seguono.
1) inizialmente circoscritto a una area piccolissima ("fra la via della Ranocchia, la via del Verano, la via Casilina e il viale di Circonvallazione", come da delibera di Giunta n. 20 del 20 agosto 1921), nel 1931 perde l'area ferroviaria a sud del Campo Verano, che andò all'attiguo quartiere Tiburtino. Di tale riduzione territoriale non sono pervenute delibere, ma una citazione di Maria Rosa Protasi, Evoluzione socio-demografica e insediamento della popolazione all'Esquilino e a S. Lorenzo dall'unità al 1991, pag. 562, peraltro confermata dalle successive osservazioni dei confini e, finalmente, dalla citazione in "Roma, Popolazione e Territorio 1860-1960, anno 1960" che conferma tale riduzione.
2) Il Prenestino-Labicano, tra i primi 15 quartieri del 1921, rientrò anche tra quelli interessati dalle variazioni di territorio tra quartieri e suburbi e suburbi e agro, stabilite dalla Delibera del Governatore n° 1222 del 27 febbraio 1932: difatti, stante "... (omissis)... allo scopo di adattare le circoscrizioni allo stato di fatto creatosi per effetto dell'intenso movimento edilizio e demografico, si ritenne necessario modificare i limiti dei quartieri i quali assorbirono, in diverse proporzioni, una parte del circostante suburbio, mentre i suburbi assorbirono una parte dell'agro romano... (omissis)", da tale data il suo territorio, che nel 1921 era circoscritto dai limiti esposti al punto 1), nel 1932, inglobando parte dell'omonimo suburbio, fu esteso con i nuovi limiti "Porta Maggiore, via Casilina, Fosso di Centocelle, linea ferroviaria Roma-Sulmona, Porta Maggiore" (**).
Praticamente l'originario Prenestino-Labicano, che nel 1921 era costituito da una porzioncina territoriale di forma triangolare che aveva il suo confine all'altezza della attuale circonvallazione Casilina, stante l'appartenenza delle strade che se ne trovavano al di là, al relativo suburbio, solamente dal 1932 inglobò i territori della borgata Gordiani e di Centocelle che furono annessi al settimo quartiere, divenendone parte integrante.
3) nel 1951 il Prenestino-Labicano subì una ulteriore, significativa, riduzione di territorio e anche qui a favore dell'attiguo quartiere Tiburtino: la linea di confine tra i due quartieri, che era tracciata sin dall'origine sulla direttrice della linea ferroviaria Roma-Sulmona anziché sulla via Prenestina, fu sorprendentemente spostata prendendo quest'ultima come riferimento, in ossequio alla regola generale dei quartieri che prevede che siano le strade consolari a fungere da confine. Ciò comportò una estensione del Tiburtino verso sud, a scapito del Prenestino-Labicano che vide così ridurre il suo territorio.
Anche di tale variazione, così come di quella del 1931, non sono pervenute delibere, ma anche qui, una citazione di Maria Rosa Protasi, Evoluzione socio-demografica e insediamento della popolazione all'Esquilino e a S. Lorenzo dall'unità al 1991, pag. 562, e soprattutto quella presente in "Roma, Popolazione e Territorio 1860-1960, anno 1960", che la descrive tal quale, anch'essa peraltro definitivamente confermata dal dizionario Toponomastico del 1954, che normalizza i nuovi limiti del Q. VI, ce ne fornisce la conferma: il confine nord del Prenestino non è più la linea ferroviaria Roma-Sulmona bensì via Prenestina.
I nuovi limiti del Q. VII furono pertanto, così come riporta il dizionario Toponomastico del 1954, "piazzale Labicano - via Prenestina - piazza Caballini - via Prenestina - piazzale Prenestino - via Prenestina - largo Preneste - via Prenestina - via Lucera - via del Fosso di Centocelle - via Casilina - Porta Maggiore - piazzale Labicano".
c) Nel 1961 il Prenestino-Labicano subì un ulteriore decremento di territorio, venendo ridotto di superficie per permettere, il 13 settembre (**), l'istituzione ufficiale del quartiere Prenestino-Centocelle, che si prese tutte le strade al di là di viale della Primavera. A tal proposito, vedere anche
Codice Toponomastico: 207
Superficie: 4,7 km²
Dizionario Toponomastico: Quartiere istituito (*) nel 1921
Il Prenestino-Labicano si trova ad est rispetto al centro di Roma, alla destra del Tevere, a ridosso delle Mura Aureliane (in realtà, data la forma a cuneo, è a ridosso della sola Porta Maggiore) e confina:
- a nord con i quartieri Tiburtino e Collatino;
- a est con il quartiere Prenestino-Centocelle;
- a sud con i quartieri Don Bosco e Tuscolano ed infine
- a ovest con il rione Esquilino.
Il quartiere in oggetto prende evidentemente il nome dalle seguenti strade:
1) via Prenestina la quale strada NON attraversa il quartiere ma, come accade anche per tutte le altre consolari o strade radianti in uscita dalla Capitale, funge da esatto confine tra un quartiere ed altri: nella fattispecie, tra il Prenestino-Labicano stesso (sulla destra) e il Tiburtino e Collatino (sulla sinistra); sull'origine del nome, il dizionario toponomastico recita testualmente "Che conduce a Palestrina".
2) antica via Labicana, che nacque nel 4° secolo a. C. come percorso alternativo all'antica via Latina.
Al quartiere Prenestino-Labicano fu abbinato nel 1926 il relativo suburbio, cioè il suburbio Prenestino-Labicano, che rimase in "vigenza" fino al 1961, anno in cui diventò il quartiere Alessandrino.
Il Q. VII è stato protagonista, in questi 99 anni, di 4 significative modifiche territoriali: tre riduttive e una di accrescimento, avvenute con le modalità che seguono.
1) inizialmente circoscritto a una area piccolissima ("fra la via della Ranocchia, la via del Verano, la via Casilina e il viale di Circonvallazione", come da delibera di Giunta n. 20 del 20 agosto 1921), nel 1931 perde l'area ferroviaria a sud del Campo Verano, che andò all'attiguo quartiere Tiburtino. Di tale riduzione territoriale non sono pervenute delibere, ma una citazione di Maria Rosa Protasi, Evoluzione socio-demografica e insediamento della popolazione all'Esquilino e a S. Lorenzo dall'unità al 1991, pag. 562, peraltro confermata dalle successive osservazioni dei confini e, finalmente, dalla citazione in "Roma, Popolazione e Territorio 1860-1960, anno 1960" che conferma tale riduzione.
2) Il Prenestino-Labicano, tra i primi 15 quartieri del 1921, rientrò anche tra quelli interessati dalle variazioni di territorio tra quartieri e suburbi e suburbi e agro, stabilite dalla Delibera del Governatore n° 1222 del 27 febbraio 1932: difatti, stante "... (omissis)... allo scopo di adattare le circoscrizioni allo stato di fatto creatosi per effetto dell'intenso movimento edilizio e demografico, si ritenne necessario modificare i limiti dei quartieri i quali assorbirono, in diverse proporzioni, una parte del circostante suburbio, mentre i suburbi assorbirono una parte dell'agro romano... (omissis)", da tale data il suo territorio, che nel 1921 era circoscritto dai limiti esposti al punto 1), nel 1932, inglobando parte dell'omonimo suburbio, fu esteso con i nuovi limiti "Porta Maggiore, via Casilina, Fosso di Centocelle, linea ferroviaria Roma-Sulmona, Porta Maggiore" (**).
Praticamente l'originario Prenestino-Labicano, che nel 1921 era costituito da una porzioncina territoriale di forma triangolare che aveva il suo confine all'altezza della attuale circonvallazione Casilina, stante l'appartenenza delle strade che se ne trovavano al di là, al relativo suburbio, solamente dal 1932 inglobò i territori della borgata Gordiani e di Centocelle che furono annessi al settimo quartiere, divenendone parte integrante.
3) nel 1951 il Prenestino-Labicano subì una ulteriore, significativa, riduzione di territorio e anche qui a favore dell'attiguo quartiere Tiburtino: la linea di confine tra i due quartieri, che era tracciata sin dall'origine sulla direttrice della linea ferroviaria Roma-Sulmona anziché sulla via Prenestina, fu sorprendentemente spostata prendendo quest'ultima come riferimento, in ossequio alla regola generale dei quartieri che prevede che siano le strade consolari a fungere da confine. Ciò comportò una estensione del Tiburtino verso sud, a scapito del Prenestino-Labicano che vide così ridurre il suo territorio.
Anche di tale variazione, così come di quella del 1931, non sono pervenute delibere, ma anche qui, una citazione di Maria Rosa Protasi, Evoluzione socio-demografica e insediamento della popolazione all'Esquilino e a S. Lorenzo dall'unità al 1991, pag. 562, e soprattutto quella presente in "Roma, Popolazione e Territorio 1860-1960, anno 1960", che la descrive tal quale, anch'essa peraltro definitivamente confermata dal dizionario Toponomastico del 1954, che normalizza i nuovi limiti del Q. VI, ce ne fornisce la conferma: il confine nord del Prenestino non è più la linea ferroviaria Roma-Sulmona bensì via Prenestina.
I nuovi limiti del Q. VII furono pertanto, così come riporta il dizionario Toponomastico del 1954, "piazzale Labicano - via Prenestina - piazza Caballini - via Prenestina - piazzale Prenestino - via Prenestina - largo Preneste - via Prenestina - via Lucera - via del Fosso di Centocelle - via Casilina - Porta Maggiore - piazzale Labicano".
c) Nel 1961 il Prenestino-Labicano subì un ulteriore decremento di territorio, venendo ridotto di superficie per permettere, il 13 settembre (**), l'istituzione ufficiale del quartiere Prenestino-Centocelle, che si prese tutte le strade al di là di viale della Primavera. A tal proposito, vedere anche
I suoi confini si attestarono quindi con i seguenti limiti: "piazzale Labicano - via Prenestina - piazza Caballini - via Prenestina - piazzale Prenestino - via Prenestina - largo Preneste - via Prenestina - largo Telese - via Prenestina - largo Irpiania - via Prenestina - via Tor de' Schiavi - largo della Primavera - viale della Primavera - piazzale delle Gardenie - viale della Primavera - prosecuzione del viale della Primavera prevista dal piano regolatore - via Casilina - Porta Maggiore - piazzale Labicano" che sono sostanzialmente quelli attuali.
Così come tutti i rioni e i primi 15 quartieri di Roma, il Prenestino-Labicano è provvisto di uno stemma identificativo: "Spaccato d'argento e di rosso al cornucopia d'oro ricolmo di frutta al naturale".
ATTENZIONE: come riportato nell'apposita sezione, il Prenestino-Labicano è un altro quartiere del quale la massa si intestardisce a sbagliare il nome: sono frequentissimi, nei discorsi della gente, diciture TERRIBILI come "quartiere Pigneto", limitatamente alla parte ovest del quartiere. Nulla di più sbagliato. I 35 quartieri di Roma sono unici ed indivisibili! "Pigneto" altro non è, semplicemente, che il nome di una via: via del Pigneto, che prende il nome "A ricordo del Pigneto piantato dalla famiglia Caballini".
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(*) con delibera di Giunta n. 20 del 20 agosto 1921. Il tracciamento preliminare, per il futuro quartiere "fuori Porta Maggiore", risale al 1911.
(**) Delibera del Commissario Straordinario n° 2453 del 13 settembre 1961
Così come tutti i rioni e i primi 15 quartieri di Roma, il Prenestino-Labicano è provvisto di uno stemma identificativo: "Spaccato d'argento e di rosso al cornucopia d'oro ricolmo di frutta al naturale".
ATTENZIONE: come riportato nell'apposita sezione, il Prenestino-Labicano è un altro quartiere del quale la massa si intestardisce a sbagliare il nome: sono frequentissimi, nei discorsi della gente, diciture TERRIBILI come "quartiere Pigneto", limitatamente alla parte ovest del quartiere. Nulla di più sbagliato. I 35 quartieri di Roma sono unici ed indivisibili! "Pigneto" altro non è, semplicemente, che il nome di una via: via del Pigneto, che prende il nome "A ricordo del Pigneto piantato dalla famiglia Caballini".
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(*) con delibera di Giunta n. 20 del 20 agosto 1921. Il tracciamento preliminare, per il futuro quartiere "fuori Porta Maggiore", risale al 1911.
(**) Delibera del Commissario Straordinario n° 2453 del 13 settembre 1961